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Continua a camminare

Continua a camminare

Premio Minerva Letteratura e impegno civile Sezione Ragazzi 2019


Una ragazzina cammina sotto miriadi di stelle in una pianura sterminata, diretta verso un campo militare. Sotto il niqab indossa una cintura esplosiva. Nello stesso momento, un ragazzino cammina nel deserto, sta scappando, alla volta dell'Europa, dalla guerra che ha colpito il suo paese. Come talismano, un libro appartenuto a suo fratello.


Siamo nella Siria occupata dagli uomini dell'Isis. È qui che vivono Salìm e Fatma, che alternano le loro voci per raccontare la propria storia. Salìm ha tredici anni, è coraggioso e testardo. Ha visto morire suo fratello Abèd sotto le bombe mentre era impegnato a recuperare i libri dagli edifici sventrati. Solo i libri fermano la guerra, diceva Abèd.


(…) «Ma perché i libri?» gli domando. «Perché non il pane o, che ne so, le cose che servono ogni giorno?». «Perché quelle continueranno a togliercele,» mi risponde Abèd. Mi guarda, gli occhi stretti. «Hai visto cos’hanno fatto all’acqua, no? Che ce l’hanno avvelenata. E continueranno a farlo, Salìm, ci sarà sempre qualcuno che arriverà e ti toglierà le cose che ti servono ogni giorno». Guarda fuori, nell’aria elettrica carica di luce. «Ma i libri no, i libri non sono come l’acqua, quelli nessuno te li può avvelenare. Se salvi i libri salvi quello che è dentro di te, la tua storia, il tuo paese, salvi la tua anima, Salìm, se salvi i libri».

Anche Fatma ha tredici anni. Ha i capelli neri e gli occhi morbidi come il velluto. Khalid, suo fratello, la chiamava 'la mia piccola stella di Damasco', ma adesso che si sono trasferiti a Raqqa tutto è cambiato. Non c'è più la casa di Damasco, e il giardino con le rondini, non c'è più Farah, e Jinda, e le altre amiche con cui Fatma giocava. A Raqqa c'è il buio, ci sono i fucili, ci sono i carri armati. C'è la scuola di Corano e c'è il regalo che Khalid le fa un giorno, per il suo compleanno: una cintura esplosiva.

(…) Quando mi giro Khalid sta sorridendo, coi suoi denti bianchissimi. Sorride e mi guarda come se volesse dirmi qualche cosa ma aspettasse che glielo chieda io. «Be’, che c’è?» domando finalmente. «Sei bellissima, lo sai?» «Certo che lo so. Sono la stella di Damasco». «Esatto. E a una stella che regalo potrei fare?» «Non saprei. Che regalo mi hai fatto?» Lui alza le sopracciglia, guarda papà, seduto immobile dentro la sua sedia. «Un regalo bellissimo» mi dice. E resta lì a guardarmi sorridendo, come a dirmi cose che si dicono soltanto con quegli occhi. «Ma non ora» fa. «Non oggi. È un regalo speciale. E le cose speciali richiedono tempo. Sai aspettare un po’ di tempo?». «Se è speciale…» «Lo è, Fatma, lo è. Ed è per la gloria del Signore». «Allora so aspettare». Sorride, coi suoi denti bianchi, mi abbraccia. E io mi lascio abbracciare. Sono la sua stella in questo momento.
La sua stella di Damasco.

​​

Due strade parallele, quelle di Fatma e di Salìm, in viaggio su un cammino che non hanno scelto loro. L'uno verso un futuro incerto che si chiama Europa, l'altra verso il sacrificio per la gloria del Signore. Ma le strade cambiano, si intrecciano, mutano spazio e orizzonte, e nessuno può dire dove porteranno veramente.

DI QUESTO LIBRO HANNO SCRITTO:

«Un libro necessario»

Monica Tappa

«Un racconto a due voci di una sobrietà sorprendente, che non scivola mai nell'enfasi o nell'eccesso di realismo» Sofia Gallo

«Una narrazione misurata, senza sottolineature retoriche, capace di mitigare il lato più duro, e inaccettabile, di questo conflitto» Eleonora Rizzoni

«Un libro che attraversa la morte cantando la vita» Alessandro Moscetti

«Un ordito delicato come un pizzo antico e fragile»

Mangialibri

«Un canto a più voci nelle sfumature dell'Islam»

Farid Adly

Romanzo, 160 pagine, età di lettura dai 12 anni
Tematiche: migranti, islam, guerra, terrorismo, Siria

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