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"Te lo prometto"

 

Romanzo, 240 pagine, età di lettura dagli 11 anni

Tematiche: resilienza, storie vere, cura

 

Quando Agnese entra in ospedale per la prima volta, nel maggio del 2013, ha sette anni, due sorelle e una leucemia linfoblastica acuta. Ma soprattutto ha voglia di vivere, un desiderio incontenibile che supera ogni confine.

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Lo sanno bene Miriam, Titti ed Ester, che si prenderanno cura di tutto il suo iter ospedaliero sostenendola giorno e notte, anche quando il trapianto di midollo apparirà inevitabile. Con loro Agnese imparerà la bellezza delle piccole cose, uno sguardo, un sorriso, un maglione con le renne sopra, un pesce rosso messo per gioco in una sacca per la flebo.

 

(…) Ester entra il giorno dopo con un sacchetto per le flebo. “Ancora?” le faccio.
“Tranquilla, Agnese, non è per te.”
Si avvicina al comodino, apre il cassetto, prende un cappuccio per il CVC. Cos’è, c’è qualcosa che si muove, nel sacchetto, sembra quasi...
“Un pesce rosso?!” esclamo.
Ester sorride, sembra Viola, mia sorella, quando sta per combinarne una. “Ssst,” dice mettendosi un dito sulla bocca.
“Cosa fai?” le chiede Nina.
“Uno scherzo.”
“A chi?”
“A Ettore. Cioè, a sua mamma, Ettore è d’accordo.” “E che scherzo è?”
Ester non risponde, esce in fretta dalla stanza. Sentiamo i suoi passi in corridoio, una porta che si chiude. Poi silenzio. E già pensiamo che lo scherzo non dev’esserle riuscito, quando si sente gridare dalla stanza in fondo. Mamma salta sulla se- dia, Nina stacca le flebo alla velocità della luce e ci precipitiamo fuori, la flebo maledetta che suona come una sirena.
La porta di Ettore è spalancata, lui è nel suo letto, e accanto a lui sua mamma. È lei che sta gridando, e fissa la flebo attaccata al braccio di suo figlio e il pesce rosso che ci nuota dentro. Quindi si precipita in corridoio urlando: “Ester! Ester!”.
Io scoppio a ridere, e Nina pure, e anche Ettore ride a crepapelle, mi guarda, non riesce a smettere. Il pesce rosso continua a nuotare avanti e indietro dentro al suo sacchetto, che ovviamente non è attaccato alla sua flebo, è solo appeso al supporto di metallo. Ma l’effetto è pazzesco, ingannerebbe chiunque.
La mamma di Ettore rientra, Ester è con lei. Ha smesso di gridare, ora sorride, e si copre la bocca con la mano. E io penso una volta di più che Ester è fantastica, che una come lei è proprio quello che ci vuole in posti come questo, qualcuno che metta pesci rossi in flebo finte per ridere di tutto, anche della malattia. Che se non ci si può ridere, allora sì che ci si ammala per davvero.

 

Agnese imparerà così che ci sono persone che della vita si prendono cura come delle piante, coltivandola e facendola fiorire. E quando, all’età di tredici anni, lascerà per sempre gli ospedali, sentirà di amare la vita, se possibile, ancora più di prima.

(…) Mi giro soltanto una volta, appena prima che la macchina lasci il piazzale del parcheggio. Da lontano l’ospedale sembra un animale addormentato, il sole che gioca con le facciate bianche. Vedo l’albero sporgere da dietro l’edificio e appena sotto la finestra da dove la bambina mi guardava.
Non ci credo, è lì, è la bambina, è lì, le tende aperte, la mano alzata in segno di saluto.
Forse mi sorride, non vedo bene, sono troppo lontana. Però alzo anch’io la mano e la tengo così finché Oni mi chiede ma che fai? Niente, gli rispondo.

Poi svoltiamo, l’ospedale sparisce dietro la collina, e per un po’ resto girata verso il finestrino, quell’immagine stampata nella mente. Se oggi mi chiedessero di descrivere l’ospedale con una sola immagine, be’, sarebbe proprio quella, la bambina alla finestra che mi saluta dalla sua stanza, come un’astronauta da una navicella. Anch’io ci sono stata su quella navicella, anch’io sono stata un’astronauta, e ho conosciuto un mondo che chi non l’ha mai visto non può neanche immaginarlo, dove il tempo non esiste, le cose si ribaltano, e la bellezza trova strani modi per venire fuori.

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TE LO PROMETTO

Feltrinelli

Anno di pubblicazione: 2023

240 pp.

Prezzo di copertina: 16 euro

Età di lettura: dagli 11 anni

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DI QUESTO LIBRO HANNO SCRITTO:

«Un romanzo che si legge come una carezza.»

Monica Tappa

«Ho ritrovato il Clima de "Il sole fra le dita", quel fantastico coniugare l'onirico con la realtà in un linguaggio sintetico, pregnante, profondo.»

Sofia Gallo

«Non ha effetti speciali, questo libro, non fa l'occhiolino al lettore che vuole saltimbanchi. I saltimbanchi, stancano, e per fortuna restano le storie. Quelle vere.»

Alina Laruccia

«Una voce che raccoglie a piene mani la luce, convocando a tratti ciò che dalla luce è irrimediabilmente lontano.»

Federica Campi

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