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  • Immagine del redattoreGabriele Clima

Regina Kattiva. Mariapia Basile

Un incidente come tanti in cui una ciotola va in frantumi e la voce della mamma di Caterina risuona tonante dentro casa. Lo sguardo e il dito puntato non sembrano dirle altro e Caterina, mogia mogia, entra nella sua cameretta e chiude la porta.


Caterina non sa proprio cosa pensare. E così mentre i tanti dubbi sorprendono la piccola protagonista, ecco fare capolino il folletto Mentino che cerca di capire cosa possa essere successo. Ma la piccola Caterina non risponde. Così Mentino intuisce e le dice:


Regina Kattiva a volte è proprio cattiva.


Ma Caterina sa perfettamente che la sua mamma non è cattiva anche se a volte quasi non la riconosce. Ma ecco farsi strada una ipotesi. Forse, la mamma di Caterina è vittima di un sortilegio del mago Salamandro. Che fare allora? Ma sì, un un contro-incantesimo. E così Mentino e Caterina partono alla ricerca della strega Saggina, l’unica in grado di aiutarli.


Ma per raggiungere la strega nel Bosco Vecchio i due dovranno superare alcuni ostacoli come l’orco Latronico o il drago Zannasso che emerge da una voragine sbarrando loro la strada. Che accadrà? Riusciranno nell’impresa? Caterina riuscirà a spezzare l’incantesimo e riabbracciare la sua dolce mamma?


Il mondo adulto visto con gli occhi di un bambino


Non voglio svelarvi ulteriori dettagli di questa storia così lieve e delicata in cui si mescolano perfettamente realtà e fantasia. Gabriele Clima ci accompagna infatti sul quel filo sottile, ma sempre presente, che delimita il mondo adulto, a volte così rigido e oscuro, e quello dei bambini fatto di stupore e meraviglia. Linea di demarcazione che nella tavola di Lorenzo Sangiò viene rappresentata dalla piega del libro stesso e dal diverso uso del colore tra la facciata di destra e quella di sinistra.


Ma il mondo adulto, così logico razionale, come viene vissuto e narrato dai bambini? Ed ecco, come per magia, comparire regine, principi, orchi, draghi e streghe. La realtà si tinge di quel fiabesco così necessario per i bambini per esorcizzare paure e ansie e per dare nome e immagine a quelle emozioni che sembrano trasformare la loro pancia in un frullatore impazzito. E così anche la piccola Caterina, nel chiuso della sua stanza, proverà a dare un senso alla sfuriata della mamma, a comprendere perché, tavolta, si trasforma in Regina Kattiva (scritto appunto con la lettera K sia con l’intento di imprimere in quella parola la gravità dell’emozione che Caterina prova, sia per dare già un primo segno del passaggio tra i due mondi). Il tentativo messo in atto dalla piccola protagonista, che sa perfettamente distinguere i due mondi, è quello di interpretare la realtà attraverso il pensiero narrativo.


“Le avventure accadono a chi le sa raccontare”.

Jerome S. Bruner


I racconti e le narrazioni cui i bambini prendono parte giocano un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’esperienza, nella rappresentazione del mondo, nella comprensione della cultura e degli eventi che strutturano l’esistenza individuale, ma anche nella crescita personale, così come nel confronto con il mondo esterno, con l’altro, permettendo di costruire così la propria identità individuale, culturale e sociale (Cit. Baumgartner E., Devescovi A. (2001). I bambini raccontano. Lettura, interazione sociale e competenza narrativa. Trento: Erickson).


Gli acquerelli intensi ma delicati di Lorenzo Sangiò completano l’albo perché riescono a rendere con grande efficacia l’esistenza dei due mondi attraverso alcuni elementi fantastici ben posizionati all’interno del contesto reale in cui Caterina vive. Sfogliando le doppie pagine, i due mondi emergono nelle immagini anche nell’uso dei colori. Facciate bianche fanno da controaltare ad altre ricche di elementi tutti da scoprire e nominare insieme ai bambini.


2 settembre 2021

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