Gabriele Clima
Angela Articoni, Lettura per l'infanzia e per ragazzi «Black Boys»
12 febbraio 2020
Difficile dire in poche righe cosa condensa Gabriele Clima in questo libro di 175 pagine, complesso, a tratti indigesto, in alcuni passi affannoso, inesplicabile, disagevole, accidentato e arduo come un sentiero che si inerpica su una montagna: scava nel nostro modo di pensare e di essere, nelle più recondite pieghe del nostro animo.
Di adolescenza, di morte, di vendetta, di sentimenti violenti, di violenza fisica, di razzismo, di madri amorevoli e affetti familiari, di sbagli e momenti che segnano la vita, grandi e piccoli, ma soprattutto di dolore è pregna questa storia.Gabriele Clima illustra lʼadolescenza come nessuno, i suoi dubbi, le sue ferite, la sua crescita dolorosa, ma in questo caso travalica il personaggio e pone in essere dubbi universali: si può 'perdonare'? Vendicarsi è una strada percorribile? E, soprattutto, dare dolore agli altri allevia il nostro?Forse lʼunica strada è accogliere la rabbia, che solo attraverso l’accettazione, può svanire e renderci più sereni: crogiolarsi nel dolore e nella sofferenza è un de-formarsi che non aiuta la nostra identità a emergere. Bisogna credere che ogni situazione possa essere modificata, insegnare la pazienza e la perseveranza, l'amore e il coraggio, offrire risorse che trasformino le ferite in un dono, valorizzandole piuttosto che nascondendole, poiché sono proprio queste che ci rappresentano e che costituiscono uno dei più grandi beni al mondo. Perché come ci dice Gabriele Clima:
«La forza non è il contrario della fragilità, non è restare interi, la forza è rompersi, spezzarsi, ma resistere, e rimanere lì».
Grazie a Gabriele Clima per la sua scrittura che ha un ruolo privilegiato, per la sua poeticità, il suo incanto, il suo potere salvifico e, perché no, la sua durezza.
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