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NIGREDO, ALBEDO E RUBEDO

Nigredo, albedo, rubedo

NIGREDO, ALBEDO E RUBEDO

– Le cose che hai visto al fiume, l’acqua, l’alba, il cigno bianco... Le ho trovate in Internet, sono visioni dell’albedo.
– Di cosa? – chiese Alibel.
– L’albedo, l’Opera al bianco, è la seconda fase alchemica, quella che segue la nigredo –. Scorse la schermata con il dito. – Vedi i simboli? Non ci sono dubbi…
(Alibel, Il libro nero, pag. 128)

Nessun alchimista ha mai dichiarato quali fossero le finalità dell'alchimia: secondo alcuni lo scopo era principalmente mistico, e l'esercizio di una filosofia (scienza, in termini moderni) era propedeutico al raggiungimento di uno stato metafisico di conoscenza. Al di là della pratica chimica e fisica, l'alchimia implicava un'esperienza di crescita, e un autentico processo di liberazione spirituale. In quest'ottica la scienza alchemica viene a rappresentare una conoscenza metafisica e filosofica, assumendo connotati mistici esoteriologici, e i processi e i simboli alchemici, oltre al significato materiale relativo alla trasformazione fisica, possiedono un significato interiore, relativo allo sviluppo spirituale. La comune interpretazione che vede nel piombo e nell'oro nient'altro che i corrispettivi materiali è dunque da considerarsi molto riduttiva.

Le fasi della trasformazione alchemica possono essere diverse e avere nomi o simboli differenti, in base allo “schema filosofico” tradotto e usato dall’alchimista. Questi “schemi filosofici” sono stati modificati negli anni, sia nel numero delle fasi, sia nell’utilizzo dei simboli, è importante dunque sapere che non vi è uno schema più valido di altri, ma che essi provengono da periodi storici e geografici diversi, durante i quali gli alchimisti li hanno mutati in base alle loro esigenze. In questo articolo si trattano le fasi della tradizione alchemica esoterica occidentale, le quali prendono il nome di Nigredo, Albedo e Rubedo.


LA NIGREDO


La Nigredo o Opera al Nero, è la fase di distruzione o putrefazione, nella quale l’alchimista distrugge tutti gli elementi viventi disgregati e dannosi nei suoi corpi sottili (mentale e psichico). Nel piano mentale l’iniziato dunque distrugge tutti i suoi io e le sue personalità, nel piano psichico l’alchimista agisce per distruggere tutte le emozioni cristallizzate nella psiche. La distruzione degli io e delle emozioni durante la Nigredo portano il corpo fisico alla cessazione delle tensioni, le quali sono tenute attive nell’individuo proprio dagli io e dalle emozioni disgregate. Questo processo di disgregazione può essere attivato dall’alchimista attraverso l’auto-osservazione, nella quale l’iniziato all’alchimia, comprende come si comportano e formano i vari io, le varie personalità e le sue emozioni degenerate, elementi che si sono cristallizzati in particolar modo durante l’infanzia e l’adolescenza, attraverso il condizionamento familiare e sociale. Questi elementi sono dannosi in quanto tolgono al singolo individuo il libero arbitrio, lasciandolo in balia di bisogni indotti da mancanze derivate dai comportamenti appresi dai suoi simili, considerati dal suo sistema cognitivo come giusti, perché praticati dalla gran parte della collettività che lo circonda. Osservandoli dunque, prende coscienza del fenomeno attuando una distruzione consapevole di questi elementi, per purificare tale materia sottile (corpo mentale e psichico) in modo consapevole, durante la seconda fase alchemica.

L'ALBEDO


L'Albedo o Opera al Bianco deriva dal termine latino albus che significa bianco, il termine infatti è utilizzato ancor oggi per indicare la proprietà riflettente della luce degli elementi materiali. Mentre nella Nigredo vengono distrutti tutti gli elementi disgregati in un’unica sostanza, nell’Albedo tale materia viene purificata. Nella simbologia alchemica il piombo della Nigredo durante l’Albedo diviene argento, questo ad indicare che le sostanze formanti il corpo mentale e psichico, attraverso la purificazione iniziano a vibrare ad una frequenza più elevata, scaricando di tensione il corpo fisico. Attraverso l’osservazione e la purificazione, l’alchimista comincia a comprendere l’importanza di avere presenza su di sé, provando a trasformare la materia dei molti io e delle varie personalità disgregate, in presenza su sé stesso. Sul piano emotivo l’alchimista non scappa o non reagisce più di fronte alle influenze esterne, che attivano le sue ferite emotive, impara vederle e ad osservarle per dissolverle. Inizia quindi un processo di integrità, passaggio obbligatorio per accedere all’ultima fase chiamata Rubedo.

LA RUBEDO


La Rubedo o Opera al Rosso, è la fase della spiritualizzazione della materia, è il momento in cui lo spirito si esprime per mezzo dell’individuo, rimanendo in contatto con la fonte che permea tutto il creato. In questa fase l’alchimista dopo la purificazione, ha congiunto gli opposti derivati dalla dualità attraverso la visione unica e ha riallineato il maschile con il femminile, ricreando in sé stesso l’androgino.In questa fase, non esiste più la separazione tra sé stesso e l’altro, poiché in contatto e consapevole che la stessa fonte di vita dentro di lui è in tutto il creato.L’alchimista durante il giorno rimane presente a sé stesso, ed è quello stato di presenza, la nuova sostanza ottenuta dalla distruzione e la purificazione di tutti i vari io. La presenza su sé stessi è uno stato di coscienza non meccanico, ma attuato consapevolmente dall’iniziato, il quale oltre a farlo mantenere presente, nel qui e ora, l’energia spesa per il vivere viene riassorbita e non dissolta, concorrendo a comporre il corpo d’oro.

fonti: www.libero-arbitrio.it, www.spiritoemateria.it


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