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Il sole fra le dita

Il sole fra le dita

Premio Andersen 2017


Un ragazzo ribelle e un ragazzo disabile, un mondo che emargina le diversità, una carrozzina a motore; e poi il viaggio, la fuga, il mare, la libertà... Ma la libertà non è cosa facile da raggiungere. Dario e Andy non potrebbero essere più diversi, ma una storia on-the-road ribalterà tutti gli schemi.



Dario ha sedici anni. È un tipo difficile da trattare. Ne sanno qualcosa i suoi insegnanti, che cercano di contrastare i suoi colpi di testa e le provocazioni, e la madre, con la quale Dario comunica poco o nulla. È toccato a lei crescerlo, ma lei è una donna chiusa, di poche parole, con cui è difficile entrare in sintonia. Il padre se n'è andato tempo fa, portando via con sé i ricordi d'infanzia di Dario, di quando lo abbracciava, al mare, sugli scogli, e lo stringeva con le sue braccia forti prospettandogli un meraviglioso futuro.

(…) Lo chiamava Dario il Grande, suo padre, come il re persiano. Il Grande. E rideva mentre lo diceva, e gli sfregava il pugno sulla spalla, per fargli sentire quanto era grande lui, quando era con suo padre. Ma evidentemente Dario non si era dimostrato abbastanza Grande. Altrimenti papà non se ne sarebbe andato via. Da nove anni.

A scuola non va meglio, anzi. Per gli insegnanti Dario è un ragazzo difficile, intrattabile, incorreggibile. È una mela marcia, e da una mela marcia che cosa puoi aspettarti? Perciò, quando Dario viene convocato dal preside dopo l'ennesima bravata, questi decide di dargli una punizione esemplare, per fargli passare una volta per tutte la voglia di fare lo sbruffone. E lo assegna al servizio assistenza volontaria ai disabili dell'istituto. È così che Dario conosce Andy, immobilizzato su una sedia a rotelle e incapace di comunicare.

(…) Dario guardò Andy, appena a lato. Sembrava a mille chilometri da lì. Roteava gli occhi verso la finestra, cercando quella cosa gialla e grande e bella che sapeva di altrove. E forse in quel momento era proprio là, altrove, esattamente dove voleva essere, lontano da tutto, da tutto quello schifo. Forse quello scemo non era poi così scemo.

A causa dell'incompatibilità con Elisa, l'assistente di Andy che tratta 'il suo bambino' come fosse un mezzo deficiente, e di una canna un po' troppo pesante, Dario prende Andy e scappa dalla scuola, prima al parco e poi in stazione, sale sul primo treno in partenza e lascia la città. Comincia così un'avventura on the road che segnerà l'inizio di un rapporto autentico e profondo fra i due, al di là di schemi, pregiudizi, al di là di limiti e di aspettative, al di là di un mondo adulto che chiede sempre, tutto, troppo.

(…) Sì, in qualche modo Dario lo invidiava. In Andy c’era qualche cosa di immortale, di intoccabile, che sfuggiva alle leggi degli uomini. Andy era un semi-dio, metà uomo e metà sedia, come una creatura mitologica. Come fai a non invidiare una creatura mitologica?

L'incontro con il padre sarà per Dario uno spartiacque. Di lì in poi cambierà tutto, e tutto si ribalterà. È un passaggio dall'adolescenza all'età adulta, un cammino di trasformazione in cui l'altro, Andy, è parte integrante della nuova immagine di sé.

DI QUESTO LIBRO HANNO SCRITTO:

«Un libro sorprendentemente bello, senza indugi o sentimentalismi» Anselmo Roveda«Una storia vera che dimostra quanto la disabilità abbia confini incerti» Silvana Sola

«Un romanzo da non perdere, una fuga dalle ipocrisie del mondo adulto» Rossana Sisti

«Una storia senza ipocrisia e inutili buonismi. La voce dello scrittore è perfetta» Guia Risari

«Un viaggio nella fragilità di tutti e di ciascuno» Elisa Rossoni «Un libro commovente e profondo» Sofia Gallo

«Una straordinaria capacità di modulare storie vere in una cornice letteraria» Silvia Sai



Romanzo, 176 pagine, età di lettura dai 12 anni
Tematiche: ribellione, diversità, disabilità, amicizia

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