gabriele clima
Con le ali sbagliate
Con le ali sbagliate
Nino, diciassette anni, pochi amici, figlio unico, scopre timidamente i primi amori. Uno su tutti: Tiziano. Nino conosce da sempre la propria omosessualità, ma i suoi genitori (una madre ossessiva e un padre troppo sicuro dell'assolutezza dei propri valori) sono convinti che sia qualcosa di sbagliato, contro natura. Qualcosa da curare.
Per questo, Nino si trova nella comunità religiosa gestita da don Claudio, una sorta di "clinica" dove ragazze e ragazzi come lui vanno per "guarire" e ritrovare la loro vera natura, quella voluta da Dio.
(…) Entriamo, attraversiamo il corridoio che porta nel suo studio. «Accomodati, Nino» dice don Claudio. Ci sediamo, lui affonda nella sua poltrona.
«Giovanni, giusto?» Guarda papà, che sorride. «È un bel nome Giovanni». «Grazie». «Tu sai perché sei qui? Tuo padre te lo ha detto?» «Sì, per la mia natura. Per la mia omosessualità». Don Claudio ride, un riso aperto, gentile. «Sono due cose diverse, Nino. La tua natura non può essere omosessuale, è Dio che te l’ha da-ta, giusto?» «Immagino di sì» rispondo io. «E potrebbe Dio sbagliare qualche cosa?» Sorrido. «Immagino di no». «Dunque la tua natura è perfetta, esattamente come quella di tutte le creature del Signore». Sì, il ragionamento fila. «Quella che tu chiami omosessualità, Nino, non ha nulla a che fare con la tua natura. È una ferita, una ferita dell'anima. Che però si può riparare». Si alza, si avvicina alla finestra. «Non esiste una persona omosessuale, Nino, esiste solo un’anima da riportare sul cammino che il Signore ci ha indicato. È un percorso, un percorso di fede. Tu hai fede nel Signore, vero?» «Sì, certo, ho fede». «Allora qui ritroverai la via».
Le cose però non vanno come Nino si aspettava. Don Claudio sembra più interessato alla sua vita privata che alla sua anima. E quando la situazione diventa insostenibile, l'unica soluzione è la fuga. Inizia così una serie di incontri, alcuni pericolosi, altri salvifici, che Nino farà alla ricerca di sé, per potersi finalmente presentare al mondo come "Nino, maschio, omosessuale".
(…) «A volte penso a come mi sentivo. Sbagliata, colpevole, un errore della natura, come un uccello che non sa volare». Le sorrido. «I pinguini non sanno volare» le dico. «Perché hanno le ali sbagliate» risponde Grace sorridendo a sua volta. Ma è un sorriso che si spegne subito. «Ti ci fanno sentire, in questo modo, Nino. Un uccello con le ali sbagliate. E alla fine arrivi a crederci». Penso a come mi sento io, alle mie di ali, a come sono. «Io non so come sono le mie ali». Grace scuote la testa. «Nessuno lo sa, tesoro». Sorride. «Neanche i pinguini. Eppure eccoli lì, e nessuno dice niente». È vero, eccoli lì i pinguini, tranquilli, neanche sanno di non saper volare ma a loro non importa, sono lì. «E allora fai come i pinguini, Nino, fregatene, usale, le tue ali, non credere a chi ti dice che sono sbagliate». «Sembra facile, detto così». «No, tesoro, è la cosa più difficile del mondo».
DI QUESTO LIBRO HANNO SCRITTO:
«Romanzo importante, per i temi e per la delicatezza con cui sono trattati»
Eleonora Rizzoni
«Una storia intensa, capace di scardinare certezze e togliere il fiato»
Oriana Picceni
«Pagine forti, che faranno discutere chi forse la pensa ancora come i genitori di Nino»
Angela Articoni
«Un libro coraggioso, che ti invita a fare conti che a volte (come genitore) preferiresti non fare»
Sabina Minuto
«Storia potente e coraggiosa. La scrittura di Gabriele Clima è sempre saldissima»
Mara Mundi
«Non è un libro che offre pietà. È un libro sull'amore»
Alina Laruccia
«Una voce chiara che canta le diversità»
Elena Comana
«Un sostegno emotivo, uno strumento per dare voce a chi sussurra, si dibatte e piange nel buio.»
Antonio Ferrara
Romanzo, 176 pagine, età di lettura dai 13 anni
Tematiche: identità, pregiudizi, omofobia, transfobia, emarginazione, sessualità