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JOHN KEATS

John Keats, colui il cui nome è scritto sull'acqua

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Alibel indicò la tomba davanti a sé e la scritta incisa sulla pietra chiara. – Hai letto? – domandò.
Ben alzò le spalle. – È inglese – rispose. – Non sono molto bravo in inglese, cosa dice?
Alibel sospirò. – Qui giace colui il cui nome è scritto sull’acqua.
Ben storse il naso. «Un indovinello» pensò. «Perché la gente si diverte tanto con gli indovinelli?»
(Alibel, La Malastriga, pag. 267)

Il poeta inglese John Keats, nato a Londra il 31 ottobre 1795, tra i maggiori esponenti del Romanticismo inglese, morì a Roma il 23 febbraio 1821: aveva soltanto 25 anni. Primo di cinque figli, frequentò a Enfield la scuola del reverendo Clarke, il cui figlio lo introdusse alla scoperta della letteratura. Dopo la morte del padre fu mandato a vivere con i fratelli dai nonni materni. In seguito alla scomparsa del nonno, il patrimonio familiare dei ragazzi fu affidato a un tutore che lo amministrò disonestamente, condannando i fratelli a vivere in ristrettezze economiche. Nel 1811 John iniziò a studiare come apprendista medico e farmacista, e quattro anni più tardi entrò con brillanti risultati al Guy’s Hospital come studente in medicina. In quegli stessi anni, tuttavia, cominciò a scrivere i primi versi e la sua passione per la letteratura prese progressivamente il sopravvento. Nel 1816 l’Examiner pubblicò le sue prime poesie attirando su di lui l’attenzione della critica, che lo elesse a giovane promessa della poesia. L’anno successivo, dopo aver stretto amicizia con il poeta ed editore Leigh Hunt, diede alle stampe la sua prima raccolta poetica Poems, che segnò il punto di svolta nella sua - breve - esistenza: da quel momento in poi Keats si dedicò interamente alla poesia. A Hampstead, dove si era nel frattempo trasferito con i fratelli, conobbe l’amore della sua vita, Fanny Brawne, e strinse le sue amicizie più strette: Charles Brown, il pittore Joseph Severn e Richard Woodhouse, che in seguito raccolse poesie e lettere dell’amico.



"SE LA POESIA NON VIENE NATURALMENTE COME LE FOGLIE VENGONO A UN ALBERO, È MEGLIO CHE NON VENGA PER NIENTE"

Nonostante un’accoglienza molto sfavorevole sia delle sue poesie che del successivo Endymion da parte della critica (influenzata negativamente dalla sua amicizia con Hunt), Keats proseguì per la sua strada componendo i suoi capolavori: l’Hyperion e le odi To Psyche, On Melancholy, To a Nightingalee To Autumn. Nel 1820 cominciarono a manifestarsi i primi attacchi gravi di tubercolosi che lo costrinsero a separarsi da Fanny Brawne per cercare un clima più mite in Italia. Invitato da Percy Bysshe Shelley, si trasferì a Roma, a Piazza di Spagna 26, spegnendosi pochi mesi più tardi fra le braccia dell’amico Joseph Severn.

Sulla sua lapide nel Cimitero acattolico di Roma, tra diversi artisti e poeti, è scolpito l’epitaffio - senza il suo nome - che Keats stesso dettò prima di morire:

"QUI GIACE COLUI IL CUI NOME È SCRITTO SULL'ACQUA"

fonte: www.raicultura.it


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